Infatti si starebbero sciogliendo gli ultimi nodi ancora sul tappeto nel corso delle riunioni tra governo e maggioranza. Ad esempio saranno previste novità sull’Irap che chi non ha dipendenti, con un ripristino degli sgravi. E ancora vi sarebbero novità sui fondi pensione la cui tassazione sarebbe ridotta solo in caso di investimenti. Lo stesso meccanismo verrebbe applicato alla tassazione delle casse privatizzate.
Sul piano delle coperture ancora vi sarebbe qualche problema visto che nel primo caso servirebbero circa 150 milioni per una platea di 1,4 milioni di euro, mentre qualche decina di milioni dovrebbe arrivare per finanziare la detassazione del salario di produttività.
Oggi, poi, sarà la volta degli emendamenti del governo con i relativi subemendamenti e del capitolo Regioni-province. E, come ogni anno, mentre la stabilità è all’ultima boa non mancano le proteste per i tagli. In particolare Cgil, Cisl Uil della funzione pubblica hanno preannunciato un’occupazione simbolica delle sedi delle province per venerdì prossimo: «Non ci hanno dato nessuna risposte sul caos generato da scelte inconcludenti. Perderemo preziose professionalità e quindi occupazione, i cittadini pagheranno con lo smantellamento dei servizi. Un atteggiamento irresponsabile».
Ed ancora il Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica ed Aiel, Associazione italiana energie agroforestali, si è opposto all’aumento dell’Iva sul pellet che dovrebbe passare dal 10% al 22%. Un aumento che avrebbe, dicono, gravi effetti su imprese e cittadini: «Oltre 2 milioni di famiglie in Italia usano il pellet per riscaldarsi, si tratta principalmente di famiglie che fanno parte del ceto medio e popolare, quello che è stato più penalizzato dalla crisi economica!. Ed ancora il pellet è un settore significativo per l’industria italiana con oltre 42mila unità lavorative impiegate annualmente di cui oltre 20mila direttamente nella produzione e distribuzione del combustibile.
Ieri mattina intanto è stato approvato l’emendamento Marcucci che estende l’Art Bonus al sostegno delle Fondazioni Lirico Sinfoniche e dei Teatri di tradizione che, ha commentato il ministro Franceschini, «è un grande risultato, frutto della piena collaborazione tra governo e Parlamento».